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cos'è l'equo compenso

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Per equo compenso si deve intendere il compenso minimo che deve essere riconosciuto al professionista per una determinata prestazione. L'introduzione dell'equo compenso è in questi mesi in discussione in parlamento Compensi minimi e tariffari erano, fino a qualche anno fa, stabilito dagli ordini professionali. Con le "lenzuolate liberalizzanti” di Bersani questi furono aboliti con l'obiettivo di favorire la concorrenza nel settore delle professioni. La concorrenza è divenuta tra i professionisti è divenuta spesso insostenibile con l'arrivo della crisi. Il livello dei compensi professionali è crollato spinto dall'ingesso di nuovi professionisti, che dinnanzi ai colleghi più affermati non potevano che utilizzare la leva del prezzo per trovare clienti.  In questo quadro le professioni hanno perso la redditività di qualche anno fa, ed inoltre in diversi casi i professionisti più piccoli sono iniziati a divenire la parte debole dinanzi ad una serie di cont...

Imposta di bollo sulla fattura inviata via e-mail

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Inviare una fattura o parcella via email può creare dei dubbi in merito all'imposta di bollo da applicare sul documento. Se siete nel regime forfettario (o nei vecchi minimi), ad esempio, come saprete nel caso di fatture  di importo superiore a € 77,47 è obbligatorio apporre la marca da bollo di  2,00. Come fare nel caso in cui dovete mandate la fattura con marca da bollo via e-mail? E' molto semplice. Una volta elaborata la fattura, la stamperete e gli applicherete la marca da bollo che avrete acquistato. Questa fattura, con la marca da bollo apposta, dovrà essere conservata assieme a tutte le altre vostre fatture. Sul documento che invece dovrete inviare al cliente ecco che apporrete la seguente dicitura: "i mposta di bollo assolta sull'originale in possesso dell'emittente, con numero identificativo ...." ed inserite il numero identificativo della marca. Le marche da bollo odierne infatti possiedono una matrice unica per ciascuna ...

I requisiti per accedere al regime forfettario

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I requisiti per accedere al regime forfettario , il regime fiscale agevolato per il professionista che vuole iniziare la sua attività professionale, sono quattro. 1 -  Requisito soggettivo: essere una persona fisica; 2 - L’ammontare ricavi e compensi annui non devono essere superiori a € 30.000,00; 3 - Spese per prestazioni di lavoro, che devono rientrare nel limite complessivo annuo di euro 5.000 lordi. Per il calcolo del limite si devono tenere conto le spese per lavoro accessorio (cosiddetto "voucher"), reddito da lavoro dipendente e ecc; 4 - Valore stock di beni strumentali al 31 dicembre dell’anno precedente superiore a 20.000 euro. Il valore è considerato al lordo degli ammortamenti. Si ricorda che il nuovo regime opera come  "naturale" per i giovani professionisti, nel senso che i soggetti in possesso dei requisiti prescritti dalla norma, si considerano "naturalmente" aderenti al regime.  Rimane salva la possibilità per chi ne abbia volo...

La vendita di servizi all'estero

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In questo articolo come il forfettario che intende vendere i propri servizi all'estero. Qualora una ditta o un professionista aderente al regime forfettario volesse vendere i propri servizi all'estero (nota bene servizi e non beni) ad un proprio cliente proveniente da un paese EU dovrà seguitare con una serie di piccoli adempimenti.  Innanzitutto si segnala poi che i n entrambi i casi le fatture che saranno emesse non dovranno riportare l'indicazione dell'IVA.  Inoltre all'interno della fattura si dovrà essere indicata la seguente dicitura: " reverse charge ". Nel caso poi la vendita si effettui nei confronti di un cliente europeo aderente all'Unione Europea, soggetto dovrà iscriversi al VIES, la banca dati delle partita IVA europee che intendono effettuare operazioni di acquisto o di vendita tra i paesi comunitari.  Con l'operazione di vendita avrà poi l'obbligo di compilare e trasmettere il modello INTRASTAT. Per come compilare la fatt...

Liberi professionisti: i costi deducibili

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Quali sono i principali costi che un professionista può “scaricare”? i cosiddetti costi deducibili? Di seguito il commercialista online presenta una breve guida alle spese deducibili dei professionisti . Una delle domande più frequenti che si pongono i professionisti dopo aver aperto la partita Iva, riguarda i costi che possono portare in deduzione dal proprio reddito. Infatti, il Fisco stabilisce delle regole ben precise per quanto riguarda deduzione dei costi sostenuti dai professionisti nell’esercizio della loro attività. Vediamo, in maniera non esaustiva, quali sono i principali costi che un professionista può “scaricare”, ovvero dedurre dal proprio reddito professionale, ai sensi del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Spese completamente deducibili Innanzitutto è bene sapere che per i professionisti si applica il c.d. “ principio di cassa ” per la determinazione del reddito. Tale principio consiste nel fatto che siano imputabili come ricavi tutti i compensi matur...

Il regime fiscale ordinario

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Il regime ordinario è il regime appunto "ordinario" per chi fa impresa (o libera professione) in Italia. Il regime prevede per il contribuente l'applicazione di 3 imposte: IVA IRPEF IRAP. L'IVA è l'imposta sul valore aggiunto e si applica su tutto ciò che si vende. Il prezzo di vendita infatti fa maggiorato della percentuale di imposta, che va versata allo stato (trimestralmente o mensilmente). Le aliquote dell'IVA sono 3: il 4%, il 10% ed il 22%. In linea di massima la prima aliquota da applicare ai prodotti agricoli; la seconda ai prodotti alimentari; la terza al resto delle vendite. L'IRPEF è l'imposta sui redditi. Si calcola sulla differenza tra i costi ed i ricavi dell'azienda, a cui si aggiungono altri redditi (es. il reddito di locazione della casa data in affitto).  Prevede 4 scaglioni. Il 23% per redditi fino a € 15.000, poi il 27%, il 38% ed il 41 ed il 43%. I'IRAP è l'imposta regionale sulle attività produttive...