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La prestazione occasionale: la prima forma di lavoro in proprio


La prestazione occasionale è la forma necessaria per certificare una prestazione lavorativa per chi non è in possesso di una partita IVA. 

Avviare un'attività significa infatti nella maggior parte dei casi l'aprire una posizione IVA. L'obbligo non scatta in realtà in automatico ma solo e solamente se l'attività che si vuole intraprendere ha le due caratteristiche fondamentali: 
  • abitualità
  • continuità. 
Se per esempio si vuole aprire un'attività di impresa in maniera abituale e continua, come ad esempio un negozio o un bar, allora si dovrà obbligatoriamente procedere all'apertura della partita IVA.

Se invece dovrete effettuare un lavoro senza le caratteristiche prima viste (abitualità e continuità), come per esempio pitturare la casa di un amico, allora dovrete svolgere la cosiddetta prestazione occasionale. 

Vale lo stesso principio per i professionisti?
No! Per le attività professionali la realizzazione di una prestazione può passare solo dall'apertura di una posizione IVA. Del resto non è credibile che un praticante professionista, o ancora peggio un professionista iscritto all'ordine, faccia passare per occasionale un'attività attinente proprio il suo mestiere! In questa situazione è chiaro che non potrebbe esistere la caratteristica dell'occasionalità. 
Si segnala, peraltro, che questo vale solo per quelle professioni che possiedono un albo professionale (commercialisti, avvocati, ingegneri) e non i cosiddetti professionisti senza albo (es. web designer). Questi ultimi potranno operare liberamente con questa modalità.

Si ricorda, infine, che le prestazioni occasionali non possono essere effettuate prestazioni occasionali per più di € 5.000,00 all'anno (dal 1 gennaio al 31 dicembre), di cui non più di €  2.500,00 per lo stesso "datore di lavoro".

Cos'è allora la prestazione occasionale?

E' qualsiasi tipo di attività lavorativa, svolta sotto forma di lavoro autonomo (dunque senza nessun capo), esercitata in maniera saltuaria.

Prestazione occasionale o voucher

Da segnalare l'importanza dell'inquadramento della prestazione. Si tratta infatti di tipi di lavorazione che se effettuati abitualmente obbligherebbero l'apertura di una partita IVA.  
Tagliare l'erba, imbiancare una casa, fare un sito web, sono tutti lavori, svolti in autonomia, che possono essere realizzati dietro il pagamento di un corrispettivo ma senza abitualità e continuità. Se fossero effettuati abitualmente allora necessiterebbero di una posizione IVA.
prestazione lavoro occasionale voucher inpsCosa diversa è per il commesso o impiegato. Questi sono dei lavori assimilabili al lavoro dipendente, che può essere remunerato solo attraverso i VOUCHER dell'INPS.
Bisogna prestare particolare attenzione a questa differenza, poiché, come visto, il diverso inquadramento comporta diversi strumenti normativi (voucher o prestazione occasionale). Utilizzare questi strumenti in maniera impropria oltre ad essere errato potrebbe anche essere pericoloso ai fini di verifiche fiscali e contributive. 

Il contratto opera

Al momento di iniziare la lavorazione è bene stipulare un semplice contrattino tra le parti, dove si indichi il tipo di lavorazione da effettuare e l'importo pattuito. Al termine della prestazione il lavoratore rilascerà una ricevuta, la cosiddetta ricevuta di prestazione occasionale.
Il contrattino, che potrebbe essere considerato superfluo, è invece particolarmente utile in caso di verifiche fiscali, poichè prova dell'occasionalità della prestazione.
Il contratto sarà molto semplice. Si individueranno le parti
(lavoratore e committente), il tipo di lavorazione e l'importo. Essendo un lavoro assimilabile al lavoro autonomo non si indicherà un orario di lavoro, ne' un tempo.

La ricevuta di prestazione occasionale

La ricevuta di prestazione occasionale ha una forma libera. Va rilasciata al temine della lavorazione. I dati che deve contenere sono:
  1. generalità del lavoratore (nome, cognome, indirizzo e codice fiscale)
  2. generalità del cliente (nome, cognome, indirizzo e codice fiscale)
  3. descrizione della lavorazione;
  4. importo;
  5. ritenuta d'acconto;
  6. totale.
Con riferimento al punto 5 si ricorda che la ritenuta d'acconto è una trattenuta a titolo di imposta che deve operare il committente su Vs compenso. E' pari al 20% che sarà trattenuto e versato con l'f24. L'importo potrà essere recuperato dal lavoratore nella dichiarazione dei redditi.

Esempio. Ci si è accordato per la creazione di un sito web per il valore di € 1.500,00. In questo caso la ritenuta, pari al 20% della prestazione, sarà pari a € 300,00. Al term
ricevuta prestazione lavoro occasionale
ine del lavoro il committente pagherà € 1.200,00 al lavoratore e verserà con l'f24 i restanti € 300,00. I € 300,00 saranno poi recuperati dal lavoratore nella dichiarazione dei redditi e potranno essere chiesti a rimborso o compensati con altri tributi (IMU, TASI ecc). 


La prestazione occasionale: la prima forma di lavoro in proprio

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