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Il rimborso spese per i praticanti


Il praticantato è spesso necessario. Come trattare il rimborso spese ricevuto al praticante?

avvocato, ingegnere
Il praticantato, pur essendo obbligatorio, non prevede alcun tipo di rimborso o retribuzione. Tuttavia nella pratica può capitare che il dominus paghi al giovane un piccolo rimborso spese.

Cosa succede se il professionista chiede, in cambio del compenso, un giustificativo?

Il presente articolo proverà a trattare la questione, diffusa quanto problematica.

Come comportarsi in questo caso?

La risposta non è affatto semplice.

Ricordiamo innanzitutto che se quello che viene erogato ha cadenza mensile ed è successivo ad una prestazione lavorativa allora siamo davanti ad un rapporto di lavoro subordinato a tutti gli effetti. Il dominus dovrebbe ingaggiare il praticante e rispettare i CCNL ecc.
Niente di più lontano dalla realtà.

Più frequente sarà il caso che il dominus richieda una ricevuta per il compenso pagato.
Che tipo di ricevuta può essere rilasciata?
Nessuna, oltre che la fattura e quindi aprirsi la partita IVA.

Può essere utilizzata la prestazione di lavoro occasionale?

No, per due ordini di motivi.
Il primo è che una prestazione occasionale va rilasciata per un’attività appunto “occasionale”. Quindi è non è ipotizzabile l’occasionalità in un’attività per cui ti rechi allo studio tutti i giorni e che dovrebbe essere il tuo lavoro futuro. La prestazione occasionale può essere rilasciata solo e solamente se il praticante fa una prestazione che non riguarda la sua attività professionale (es. un praticante avvocato che imbianca la casa al vicino).
Il secondo è che l’occasionalità non è, per natura, abituale. Ciò significa che se un’attività, anche di praticantato, è continuativa (ovvero svolta tutti i giorni, o tutte le settimane), è da escludersi l’occasionalità.

Utilizzare questo strumento in maniera impropria potrebbe essere rischioso. L’agenzia delle entrate potrebbe aprire la posizione fiscale d’ufficio con tutto ciò che esso comporta.

Fatta chiarezza sulla questione è doveroso affermare come l'utilizzo della prestazione occasionale per certificare questo tipo di compenso sia lo strumento più diffuso in ambito professionale. Anche al fine di contrastare questo fenomeno, la modifica dell'istituto (dall’art. 54 bis, legge 21 giugno 2017, n. 96 di conversione del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50) ha reso ancor meno appetibile lo strumento, dato che ogni praticante non può rilasciare più di € 2.500,00 di ricevuta per dominus, per un massimo di € 5.000,00 annui.
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il rimborso spese per i praticanti

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