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Il passaggio da regime ordinario a regime forfettario
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Passare dal regime fiscale al regime forfettario è possibile. Il nuovo regime forfettario è utilizzabile infatti da tutti i contribuenti, giovani e vecchi, purché rispettino i requisiti di accesso. Con questo articolo osserveremo come'è possibile effettuare il passaggio dal regime ordinario al regime forfettario.
Prima di iniziare l'approfondimento segnaliamo un altro nostro articolo a cui potreste essere interessati: sul confronto della tassazione dei due regimi.
Il contribuente che vorrà effettuare il passaggio da regime ordinario a regime forfettario non dovrà esercitare alcuna opzione ma semplicemente attuare un “comportamento concludente”, ovvero comportarsi da forfettario. Ciò significa non applicare l'IVA (e non addebitare ritenute d'acconto in fattura in caso di professionista).
Sono previste inoltre delle informazioni da inserire nelle dichiarazioni dei redditi nell'anno del passaggio, di cui non parleremo per non scendere troppo sul tecnico.
Bisogna invece prestare particolare attenzione a cosa comporta in termini di costi questo passaggio.
Una volta analizzato il rispetto dei requisiti per accedere al regime bisogna analizzare due fattori interni all'azienda che potrebbero determinare forti spese.
Stiamo parlando delle rimanenze di magazzino ed i beni ammortizzabili.
Una volta analizzato il rispetto dei requisiti per accedere al regime bisogna analizzare due fattori interni all'azienda che potrebbero determinare forti spese.
Stiamo parlando delle rimanenze di magazzino ed i beni ammortizzabili.
Le rimanenze di magazzino ed il passaggio al regime forfettario
In questo caso il problema del passaggio è che si passa da un regime che prevede l'IVA ad un altro che invece non la contempla.
Questo significa che se si vuole passare ad un regime senza IVA si deve restituire l'IVA relativa al magazzino (ovvero delle rimanenze finali) di fine anno.
Il magazzino è infatti composto da merci acquistate negli anni precedenti. Quando furono acquistare si è detratto l'IVA. Se adesso abbiamo intenzione di passare ad un regime senza IVA non dobbiamo fare altro che restituire l'IVA che ci siamo detratta.
Questo perchè le merci acquistate negli anni passati, con il regime ordinario, dovranno essere rivendute senza l'applicazione dell'IVA, come previsto dai forfettari. Se non ci fosse la restituzione dell'imposta vi sarebbe dunque un indebito vantaggio da parte dell'imprenditore.
Per comprendere meglio l'onerosità dell'operazione proponiamo un esempio numerico.
Questo significa che se si vuole passare ad un regime senza IVA si deve restituire l'IVA relativa al magazzino (ovvero delle rimanenze finali) di fine anno.
Il magazzino è infatti composto da merci acquistate negli anni precedenti. Quando furono acquistare si è detratto l'IVA. Se adesso abbiamo intenzione di passare ad un regime senza IVA non dobbiamo fare altro che restituire l'IVA che ci siamo detratta.
Questo perchè le merci acquistate negli anni passati, con il regime ordinario, dovranno essere rivendute senza l'applicazione dell'IVA, come previsto dai forfettari. Se non ci fosse la restituzione dell'imposta vi sarebbe dunque un indebito vantaggio da parte dell'imprenditore.
Per comprendere meglio l'onerosità dell'operazione proponiamo un esempio numerico.
Ipotizzando un valore del magazzino al 31 dicembre di € 10.000,00, e che la Vs IVA di riferimento è il 22%, significa che per passare al regime forfettario si dovrà versare l'IVA relativa ai € 10.000,00, ovvero € 2.200,00. Ciò sarà fatto in sede di dichiarazione IVA.

I beni ammortizzabili ed il passaggio al regime forfettario
Il ragionamento visto per le rimanenze di magazzino va riproposto per i beni ammortizzabili.Se nell'anno del passaggio nel libro cespiti (o registro dei beni ammortizzabili) ci saranno dei beni non ancora interamente ammortizzati, allora saremo obbligati a restituire l'IVA sulla porzione di bene non ammortizzato.
Un esempio numerico per comprendere meglio.
Ipotizziamo un bancone acquistato a € 1.220,00, ovvero € 1.000,00 + IVA. Ipotizziamo che il bancone abbia un coefficiente di ammortamento del 25%. Per ultimo ipotizziamo che abbiamo acquistato il bancone 3 anni fa. Considerando un coefficiente di ammortamento del 25%, dopo 3 anni, ne abbiamo ammortizzato € 750,00 e ne restano € 250,00.
Se vogliamo passare al regime forfettario pagheremo l'IVA sul valore non ancora ammortizzato, ovvero il 22% di € 250,00 (uguale a € 55,00).
Se vogliamo passare al regime forfettario pagheremo l'IVA sul valore non ancora ammortizzato, ovvero il 22% di € 250,00 (uguale a € 55,00).
Ecco i costi del passaggio al regime forfettario da chi giunge dal regime ordinario.
Il passaggio da regime ordinario a regime forfettario
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