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Liberi professionisti: i costi deducibili

Quali sono i principali costi che un professionista può “scaricare”? i cosiddetti costi deducibili? Di seguito il commercialista online presenta una breve guida alle spese deducibili dei professionisti.

Una delle domande più frequenti che si pongono i professionisti dopo aver aperto la partita Iva, riguarda i costi che possono portare in deduzione dal proprio reddito. Infatti, il Fisco stabilisce delle regole ben precise per quanto riguarda deduzione dei costi sostenuti dai professionisti nell’esercizio della loro attività. Vediamo, in maniera non esaustiva, quali sono i principali costi che un professionista può “scaricare”, ovvero dedurre dal proprio reddito professionale, ai sensi del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Spese completamente deducibili
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Innanzitutto è bene sapere che per i professionisti si applica il c.d. “principio di cassa” per la determinazione del reddito. Tale principio consiste nel fatto che siano imputabili come ricavi tutti i compensi maturati e riscossi nel corso dell’anno, ed allo stesso tempo sono deducibili dal reddito professionale tutte le spese sostenute e pagate nell’anno, quindi condizione necessaria per poter detrarre un costo è che questi sia stato effettivamente sostenuto e pagato.
Ulteriore precisazione da fare è quella che per il professionista sono deducibili dal reddito tutte le spese sostenute nell’esercizio della propria attività ed attinenti alla stessa, secondo il principio di inerenza. Per verificare se un costo sostenuto rispetta il principio di inerenza, è necessario verificare se lo stesso è da imputare alla sua sfera personale o professionale. Solo in questo secondo caso il costo diventa deducibile dal reddito e l’Iva sarà totalmente detraibile.
Esempi di spese generalmente deducibili sono:
·  acquisti di libri e riviste professionali;
·  acquisti di cancelleria, materiali di consumo e valori bollati;
·  spese per lavoro dipendente e compensi occasionali;
·  utenze intestate allo studio professionale;
·  acquisto di beni strumentali per l’esercizio dell’attività (computer, stampanti, software, ecc.).
In ogni caso, tutte le spese sostenute devono essere documentate con fattura, ricevuta fiscale, scontrino fiscale “parlante” (con su scritto il vostro codice fiscale) o scheda carburante, in modo che siano correttamente intestate al soggetto che sostiene la spesa.
Costi parzialmente deducibili
Accanto a spese completamente deducibili, che rispettano i principi di cassa e inerenza vi sono altre categorie di spese che i professionisti sostengono ma che il legislatore fiscale consente di dedurre soltanto in maniera parziale. Vediamo i casi principali:
·  Beni immobili – Per i beni immobili è necessario fare una distinzione. Se l’immobile ha categoria catastale A/10 ed è acquistato uso studio la relativa deduzione, avverrà per il tramite delle quote di ammortamento annuali, se viene acquistato, mentre  con i canoni di affitto, se condotto in locazione. In ogni caso sarà deducibile tutto il reddito.  Il discorso però cambia qualora si decida di destinare la propria casa a luogo di esercizio della propria attività. In questo caso, si parla di utilizzo promiscuo dell’immobile, nel quale verrà svolta l’attività professionale (di medico, commercialista, avvocato, geometra, ecc). I costi sostenuti per l’acquisto, l’affitto o i costi di gestione dell’immobile saranno deducibili al 50% a condizione che l’immobile sia intestato al professionista. L’Iva è indetraibile;
·  Autovetture – Le spese per l’autovettura che riguardano i costi di manutenzione e la spesa per acquisto di carburanti (documentata con scheda carburante), sono deducibili al 20%. L’Iva, invece è detraibile al 40%.  La quota annuale di ammortamento è sempre deducibile al 20% nei limiti del costo del bene nel limite di €. 18.075,99. Nel caso in cui l’autovettura sia acquistata in leasing la deducibilità dei canoni è subordinata al fatto che la durata del leasing non sia inferiore al periodo di ammortamento ordinario previsto dai coefficienti fiscali (4 anni). Se, infine, l’auto viene acquisita tramite locazione i relativi canoni sono deducibili al 20% e fino al limite di €. 3.615,20 annui;
·  Telefoni cellulari – I costi legati ai telefoni cellulari sono deducibili all’80% sia che riguardino l’affitto, la locazione o il leasing di telefonia mobile e fissa. Per questi costi il legislatore fiscale, in un certo senso forfettizza il costo, anche se il bene viene utilizzato esclusivamente per l’esercizio della professione. L’Iva è detraibile al 50% per le utenze da cellulare e al 100% per il traffico da telefono fisso;
·  Spese alberghi e ristoranti – Sono deducibili anche le spese di vitto e alloggio al 75% del loro ammontare sempreché il totale delle spese sostenute nell’anno non sia maggiore del 2% dei compensi percepiti nell’anno di imposta. Tali spese se sono documentate da fattura l’Iva è totalmente detraibile, se documentate da ricevuta fiscale l’Iva è indetraibile;
·  Spese di rappresentanza (spese per viaggi turistici per attività promozionali, spese per feste o ricevimenti, inaugurazioni, mostre e fiere etc) – sono deducibili se sono inerenti all’attività svolta e nel limite del 1% dei compensi percepiti. L’Iva è totalmente indetraibile;
·  Convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale –  sono deducibili nella misura del 50%. L’Iva è detraibile al 100%;
Iva indetraibile – I professionisti possono dedurre l’Iva che non si sono potuti detrarre in quanto le disposizioni di legge consentivano una percentuale di detraibilità inferiore al 100%, come nel caso di auto utilizzate promiscuamente o nel caso delle spese di rappresentanza.

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Liberi professionisti: i costi deducibili

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